martedì 13 dicembre 2011

Chuck Schuldiner - Memorial


Dieci anni. Dieci anni esatti sono trascorsi, oggi tredici dicembre 2011, dalla dolorosa scomparsa di un genio, Chuck Schuldiner, l’indimenticabile leader dei Death. Dieci anni volati in un soffio, senza che il suo ricordo si fosse minimamente affievolito: sembrava invincibile, Chuck Schuldiner, un ragazzo sensibile ma capace di meritarsi sempre l’ultima parola, ed infatti il Destino ha dovuto inviargli contro la Morte in persona, per riuscire ad abbatterlo. Laddove non erano bastati tradimenti, infamie, tragedie e delusioni assortite, un tumore al cervello fu fatale. Al cervello, non a caso: quella cripta in cui pulsavano i pensieri profondi e le riflessioni mature di un ragazzo mai banale, mai vittima degli stereotipi, sempre acuto ed intelligente. Troppo intelligente per essere compreso nel mondo dei falsi e degli ipocriti, troppo dotato nella tecnica per poter godere di una fama che non si limitasse solo al pubblico metal più affezionato, che mai ha smesso di restare stretto attorno all’anima immortale del suo totem.

Ne abbiamo celebrato la grandezza musicale, ripercorrendo passo dopo passo ogni frammento della sua carriera, e ne abbiamo assaporato la poesia, esaminando ogni virgola dei suoi testi emozionanti e toccanti; ed ora lasciamo che sia lui stesso a parlare in maniera diretta e senza veli, recuperando gli stralci più interessanti emersi in centinaia di interviste rilasciate negli anni. Dal death brutale e caotico degli esordi a quello tecnicissimo e labirintico della sua maturità, Chuck Schuldiner ha sempre mantenuto una visione del mondo pessimistica e rabbiosa: il primo disco, con testi splatter ispirati da alcuni film horror, è una parentesi a sé stante, perché negli anni successivi il ragazzo si è concentrato sulla vita di ogni giorno, esprimendo sia nei testi che nelle interviste un sacco di punti di vista interessanti ed affascinanti, capaci di ribadire una volta di più i suoi valori e la sua forza d’animo notevole, senza mai cadere nei luoghi comuni o abusare di sterili clichè.

domenica 11 dicembre 2011

Il nostro Oggi, è Domani...

povertaNon ha nessun senso seguire gli eventi di questo governo ora, ciò che farà a breve è scontato...

Siamo in un aereo che sta precipitando, quest'aereo si chiama Austerità, cioè meno spesa pubblica, cioè deflazione economica, cioè disoccupazione, cioè debito pubblico che aumenta, cioè ancora più sfiducia dei mercati, cioè tassi sui nostri titoli che saranno sempre più alti, cioè altre chiamate per ancor più Austerità, il giro infernale ricomincia da capo a non finire!
Naturalmente tutto condito in Euro (moneta straniera per noi)...
Poi, appunto, ci sarà lo schianto dell’Eurozona, appena prima del quale verrà espulsa la Grecia, poi Noi, poi la Spagna, poi la Francia, poi la Germania, che sarà quella che spegnerà le luci prima di saltare per ultima dall'aereo... Questo è banale e scontato!

Ma è domani che conta... Perché già ora i grandi investitori si stanno attrezzando per infliggerci un destino confronto al quale la condizione economica dell’Italia di oggi sembrerà la Belle Epoque!
Dimenticate oggi, dimenticate Monti, la patrimoniale, la non patrimoniale, ICI non ICI ecc...
Allora, quando l’Italia sarà costretta a saltare dall’aereo che precipita, dovrà sperare di poter azionare il paracadute... Ma i mercati si stanno attrezzando per tagliare i cavi...